Lo sviluppo motorio nel bambino

Perchè parlare dello sviluppo motorio infantile?

Nel mio lavoro da osteopata mi trovo spesso a valutare lo sviluppo motorio dei bambini nei primi anni di vita e spesso i genitori mi chiedono come possono loro, nel quotidiano, aiutarli e stimolarli nel modo corretto. Da qui l’idea di un laboratorio rivolto alle famiglie con bimbi dai 0 ai 3 anni: LabZeroTre è una serie di appuntamenti con laboratori pratici per crescere e confrontarsi.

Quali temi vengono affrontati durante il LAB ZEROTRE: Tutti giù per terra – lo sviluppo motorio del bambino?

Nei primi anni di vita le acquisizioni motorie si susseguono molto rapidamente, i bambini crescono, imparano e cambiano spesso.

Queste fasi di transizione sono veri momenti di acquisizioni motorie: il processo di apprendimento e scoperta che vivono i bambini è complesso e affascinante.
Durante il laboratorio ripercorriamo i diversi momenti e come il genitore può aiutare l’esperienza tipica di quel periodo sensoriale e percettivo

Qual’è il primo consiglio pratico che daresti a tutti i genitori?

Lasciare i bambini liberi di sperimentare, il più possibile, in autonomia.

Questo approccio si chiama MOTRICITA’ LIBERA e deriva dalle osservazioni del pediatra ungherese Emmi Pikler.

Lo scopo della motricità libera è dare al bambino la possibilità di uno sviluppo armonioso ed equilibrato.

Cosa comporta questo tipo di esperienza nel bambino?

Grazie alla motricità libera i neonati imparano tappa dopo tappa, quando sono pronti, alimentando la convinzione di essere competenti. Gli adulti rispettano così i ritmi personali di ogni bambino e scoprono le loro capacità di figure guida.

Movimento e crescita: due aspetti quindi strettamente connessi!

Esattamente, attraverso il movimento il bambino valuta le caratteristiche delle cose e costruisce la sua rappresentazione della realtà: tocca, afferra gli oggetti, li osserva con attenzione, agita, batte, lancia, ascolta, sposta, si sposta, sale sopra le cose, riempie e svuota…e così apprende forme, dimensioni, direzioni, relazioni di spazio e di tempo.

Dalla ripetitività delle sue azioni e di quelle che gli altri rivolgono a lui, nasce la memoria motoria (“Se faccio questo, allora succede che…”).
Più esperienza motoria e fisica farà, più crescerà competente e sicuro dell’ambiente attorno a lui.

Cosa bisogna fare per il corretto sviluppo motorio del bambino?

Iniziamo col dire che l’ambiente giornaliero, la vita quotidiana, offrono di per sé stimoli sufficienti al bambino. Non c’è assolutamente bisogno, e possono addirittura essere d’impedimento, di comprare giocattoli troppo strutturati o di fare ricorso a sofisticate tecnologie o strumenti. Proviamo quindi a lasciare il bambino libero di sperimentare e entrare in relazione con una cosa per volta. L’ambiente di vita è di per sé una complessa palestra di sperimentazioni per il bambino nei primi mesi di vita.

Come si articolano le fasi dello sviluppo motorio?

Dalla nascita il bambino è sempre in crescita. Ogni tappa dello sviluppo è importante e preparatoria della successiva. Il bambino proverà piacere e interesse nell’esercizio delle sue attività spontanee e, attraverso i progressi, egli avrà fiducia nelle proprie capacità, costruirà una base solida e una buona autostima.

L’adulto ha il compito di accompagnarlo in questo percorso, osservandolo, incoraggiandolo e organizzando per lui lo spazio di gioco. È importante lasciare che il bambino esplori l’ambiente senza imporgli posture che non ha ancora acquisito, che non padroneggia e che, al contrario, potrebbero renderlo insicuro.

Alcuni consigli utili per sviluppare nel bambino la sua motricità libera:

  • Scegliere dei vestiti e delle scarpe che non ostacolino la mobilità, permettendo così al bambino di sentire le sensazioni del suo corpo: lasciargli la possibilità di scoprire il suo corpo e di esplorare le sue capacità significa permettergli di passare allo stadio motorio successivo come preferisce e quando preferisce;
  • Privilegiare uno spazio a terra adattato (con tappeto e giochi a sua disposizione) ed evitare di confinare il bambino in un box giochi;
  • Evitare tutte le soluzioni che immobilizzano il bambino: non usare il girello e non lasciarlo troppo a lungo su sdraiette o seggioloni;
  • Non mettere il bambino in posizioni che non ha ancora acquisito da solo o da cui non riesce a spostarsi autonomamente: questo gli permette di crescere nella propria autonomia e sviluppare la fiducia in se stesso e nelle sue capacità;
  • Evitare di aiutarlo a camminare (tenendolo per mano o sostenendolo dalle ascelle) quando non è ancora in grado di farlo da solo: le cadute non sono errori, ma feedback che il bambino riceve dal suo corpo e senza questo apprendimento l’acquisizione dell’equilibrio è rallentata e impacciata.

a cura di Emilia Malagò, osteopata e consulente “Portare i piccoli”