IL REBOZO: il massaggio in gravidanza ma non solo
Il Rebozo è un tipico accessorio dell’abbigliamento femminile messicano. Consiste in un rettangolo di tessuto, le cui dimensioni possono variare da 1,5 a 3 metri, e può essere realizzato in cotone, lana, seta. Può essere indossato come se fosse una sciarpa per ripararsi dal freddo, ma spesso viene utilizzato per portare oggetti pesanti e i bambini.
Dietro al Rebozo c’è un mondo intero, di tradizione e cultura, di rispetto e femminilità.
Rebozo: il massaggio
Il Rebozo è il nome del massaggio che viene fatto dall’ostetrica alla donna in gravidanza, in travaglio o in puerperio e si chiama così perché viene utilizzato un tessuto per contenere e accompagnare il corpo della donna. L’ostetrica compie dei movimenti precisi, curati e mai violenti o invasivi.
Il Rebozo in gravidanza
“L’ostetrica muove tutto il corpo della donna con il Rebozo, con movimenti ritmici dalla testa ai piedi. Il massaggio dell’area pelvica e delle gambe superiori é davvero un’esperienza piacevole e gradevole. Anche il bambino verrà mosso con la madre in un movimento ritmico e ne sarà sicuramente felice.”
Il massaggio Rebozo in gravidanza offre un grande sollievo alla donna. Con il massaggio donna si rilassa e si lascia cullare dal tessuto, ma il massaggio dell’ostetrica serve soprattutto per favorire la corretta posizione del bambino, anche in caso di posizione podalica; per favorire il ritorno venoso degli arti inferiori; per entrare in contatto con il bambino; per prevenire- trattare lombalgie.
Il massaggio Rebozo viene consigliato almeno una volta alla settimana nel terzo trimestre, ogni giorno in caso di malposizioni. Non va fatto ovviamente se ci sono delle minacce di aborto o di parto pretermine o se la donna non se la sente. Il massaggio può essere fatto con la donna sdraiata a terra, a carponi o in piedi, a seconda delle condizioni della donna e dell’obiettivo che il massaggio si pone.
In travaglio
Lo stesso massaggio durante il travaglio favorisce impegno e posizionamento del bambino; tratta le malposizioni; e contiene il dolore favorendo l’ azione del sistema parasimpatico. Ancora, non di minore importanza, il massaggio può coinvolgere il partner che con il tessuto può accompagnare e stare vicino alla donna.
In puerperio
Nel post-parto il massaggio viene utilizzato per chiudere il corpo dopo la grande apertura del parto; come rituale di passaggio in cui si elabora l’ esperienza della nascita; per ricontattare il corpo e rilassarsi. Il tessuto crea una sorta di bozzolo intorno al corpo della donna, che si sente avvolta – quasi come un feto – e accolta.
“Dopo circa due – tre settimane dopo il parto la donna può avere un massaggio di chiusura. Viene avvolta nel Rebozo e due persone la tirano ai lati del tessuto, Così lei viene stretta e contenuta e avrà la sensazione che il suo corpo sia chiuso di nuovo.”