Ninna nanna mamma tienimi con te
Il tema del sonno è spesso un tema caldo e ricercato, tante domande, tante credenze culturali che si intersecano con le voci scientifiche ed una grande confusione in testa. Il dubbio sulla scelta giusta, la sensazione di sentirsi talvolta gli unici ad affrontare notti in bianco e difficoltà legate al sonno. Cerchiamo ora di parlarne insieme, in modo semplice così da creare delle fondamenta sicure dalle quali partire.
La modalità di riposo dei bambini è assai diversa rispetto a quella di noi adulti, loro necessitano di più ore durante l’arco della giornata e hanno un organizzazione del sonno differente. Il sonno REM ovvero quello più leggero nel quale il bambino si muove, respira in maniera più superficiale e risulta più agitato consiste nel 50% del totale del loro sonno. E questo come mai? Questa tipologia di sonno è una vera e propria miniera d’oro per lo sviluppo dei nostri cuccioli. Infatti vengono prodotti gli ormoni della crescita, viene stimolato lo sviluppo cerebrale, la memoria, il sistema immunitario ed infine si eliminano grazie a questo sonno REM anche le tossine accumulate nella veglia sempre a livello cerebrale. E’ quindi un bene che questa modalità sia così importante nei bimbi piccoli. Non allarmiamoci dunque se osserviamo un sonno leggero e delicato. Si stanno costruendo fondamenta essenziali.
Nei primi tempi il ritmo del sonno dei bambini è particolare. Ogni sessione di sonno dura circa 45 minuti, a cui segue un micro risveglio: il piccolo cercherà l’attenzione e le cure della mamma e dei genitori.
Ma questo è più che comprensibile, anche noi adulti abbiamo nel sonno dei momenti di risveglio ma il nostro sistema è più maturo e tranquillamente ci giriamo dall’altra parte rituffandoci in una nuova sessione di sonno. Per loro è diverso, il loro sistema è nuovo di zecca e nel risveglio possono sentirsi spaesati, non sanno come addormentarsi da soli e hanno bisogno del contatto e della rassicurazione della vicinanza, del contenimento. E questo non per una ragione di vizio bensì perché il loro sistema biologico e neurologico è portato a ricercare la mamma e il contatto. Ogni cucciolo infatti è stato preziosamente accudito e circondato dall’utero materno per ben 9 mesi.
In tutto questo panorama esistono però differenze grandi tra bimbi, è inutile quindi scoraggiarsi osservando il confronto con i bimbi di amiche e sorelle. Ricordiamoci che anche se piccolini portano un temperamento, un carattere ed una luce individuale e peculiare.
Non esiste per nulla e nemmeno per il sonno una formula magica ed una regola uguale per tutti.
Altro tassello fondamentale per riuscire a leggere il tema del sonno è la variabilità. Nella storia di sonno di ogni bambino può esserci il raggiungimento di un equilibrio e ritmo stabilizzato che viene poi stravolto da un grande cambiamento. I bimbi che all’inizio dormono anche ore di fila poi diventano bimbi che vivono risvegli continui e viceversa. Questo a cosa è dovuto? Le ragioni sono molteplici e vanno lette uscendo dalla visione a scompartimenti stagni, i nostri piccoli sono immersi nella vita quanto noi, stanno imparando, stanno crescendo e sono nel bel mezzo di un viaggio coraggioso e impegnativo.
Il cambio di rotta può essere contemporaneo a:
- uno scatto dello sviluppo
- cambio nella routine famigliare
- lo spuntare dei primi dentini
- l’arrivo di un fratellino/sorellina
- l’inserimento al nido e chi più ne ha più ne metta.
La sua modificazione nel sonno spesso ci parla di un cambiamento ambientale o personale, osserviamo con attenzione e ci apparirà lampante.
Cosa può aiutare? Specialmente nei primi tempi il consiglio principale è quello di assecondare la naturalità di questo processo. La mamma è una neo mamma, tutto è nuovo ma qualcosa accade di istintivo. Il bimbo piange e viene da prenderlo subito in braccio, tra le braccia sta più tranquillo, il seno al suono della vocina del bimbo spesso produce un ondata di latte e ti viene da organizzarti in modo da riuscire il più possibile a riposare quando il tuo bimbo dorme e si riposa. Ecco. In tutto questo si riassume tutti i consigli che potrebbero arrivarti dagli studiosi.
Si è visto proprio che il fatto di dormire insieme è il naturale soddisfacimenti di un bisogno profondo e biologico sia di mamma che di bambino. Il nostro lato mammifero ci suggerisce che è lì la chiave e questo si traduce nel notare come il sonno materno cambia quando ha accanto il proprio cucciolo, è più leggero e in connessione con i suoi richiami ma al contempo più tranquillo perché sente di essergli accanto in una prosecuzione di istinto di accadimento e protezione. Non si vizia, non si pongono basi educative errate anzi, i bimbi che dormono a stretto contatto hanno meno probabilità di avere disturbi del sonno negli anni a venire.
Ecco che ‘Ninna nanna mamma tienimi con te’ parla proprio di una formula magica.
Ogni mamma ha la libertà sacrosanta di trovare la propria formula magica specifica però è importante sfatare il mito di danneggiare il proprio piccolo tenendolo a dormire nel lettone. Nel resto del mondo la maggior parte dei piccoli dorme con i genitori nei primi mesi e questo è considerato educativamente parlando sano e necessario. In aggiunta agevola la produzione di latte del seno materno e riduce la sensazione di ansia e disorientamento nei cuccioli.
Per una nanna sicura anche nel lettone vediamo insieme alcune accortezze:
- il bimbo deve dormire supino (a pancia in su)
- vestito con tutine di cotone leggero per evitare il surriscaldamento
- attenzione a non coprire il bambino con le coperte o con il piumino specialmente sulla testa
- la temperatura della stanza non deve superare i 20 °C
- evitare un eccesso di cuscini nella zona della testa
Infine va sottolineato l’effetto protettivo dell’allattamento al seno mentre risulta un grande fattore di rischio dormire con genitori fumatori. Con delle piccole attenzioni quello che si descrive come co-sleeping è un opzione sicura e assolutamente naturale.
Se il tuo piccolo fatica a dormire di notte ci sono dei possibili consigli che possono aiutare. Partiamo dalla base che è normale che un bimbo piccolo si svegli spesso ma sicuramente aiuta la creazione di un rituale, di una ritmicità della giornata. E’ consigliato associare al momento del sonno:
- una canzoncina ricorrente che sia sempre la stessa, una favola o un abitudine vostra
- addormenta il tuo piccolo nello stesso ambiente dove passerà la notte
- non aspettare che sia stremato dal sonno.
Piccole accortezze che possono aiutare nella gestione di questa fase che però possono essere osservate e capite anche rivolgendosi ad un professionista che vi può supportare nel comprendere a fondo la situazione globale per avere una lettura più completa.
Quindi riassumendo: i bimbi dormono di più ma in modo diverso rispetto a noi adulti, è normale che abbiano un sonno più leggero ed è altrettanto normale che ricerchino il contatto con la mamma. Sfatiamo i miti dei vizi e dell’educazione alla culla e affidiamoci con alcune attenzioni di sicurezza ciò che la natura ci suggerisce.